Ciao a tutti e bentornati nel mio piccolo disagiato mondo
dei gunpla.
Questa sarà una Review Speciale, perché per la prima volta affronteremo il mondo dei Real Grade, una delle più recenti linee di modelli Gunpla sfornata da Bandai (la più recente è la RE/100).
Si tratta di una linea piena di chicche e cose molto interessanti.
Il modello che vi presento oggi è il RX78GP01-FB Gundam Zephyrantes Full Buerner (che in realtà doveva chiamarsi Full VERNIAR, ma i giapponesi non ci pigliano spesso con l’inglese). Questo nome richiama qualcosa, no? Ebbene si, dato che una delle mie passate recensioni trattava proprio del RX78GP01 Gundam Zephyrantes, versione base (o quanto meno, concepita per l’utilizzo terrestre) di questa Mobile Suit.
Questa sarà una Review Speciale, perché per la prima volta affronteremo il mondo dei Real Grade, una delle più recenti linee di modelli Gunpla sfornata da Bandai (la più recente è la RE/100).
Si tratta di una linea piena di chicche e cose molto interessanti.
Il modello che vi presento oggi è il RX78GP01-FB Gundam Zephyrantes Full Buerner (che in realtà doveva chiamarsi Full VERNIAR, ma i giapponesi non ci pigliano spesso con l’inglese). Questo nome richiama qualcosa, no? Ebbene si, dato che una delle mie passate recensioni trattava proprio del RX78GP01 Gundam Zephyrantes, versione base (o quanto meno, concepita per l’utilizzo terrestre) di questa Mobile Suit.
Infatti questi due modelli hanno molto in
comune, ma al contempo alcune piccole modifiche li rendono estremamente
diversi. Il back pack è la cosa che si nota per prima, risultando
molto più ingombrante – chiaramente in senso positivo - ma anche le spalle, più evidenti, che permettono una migliore separazione del colore.
Diverse pure le skirt armor, più grandi, che tuttavia non tolgono nulla al senso di estrema velocità del modello. Tutto l’ingombro aggiuntivo non è composto da null’altro che thruster aggiuntivi, permettendo, nella logica della serie, una migliore manovrabilità in ambienti a gravità ridotta.
Diverse pure le skirt armor, più grandi, che tuttavia non tolgono nulla al senso di estrema velocità del modello. Tutto l’ingombro aggiuntivo non è composto da null’altro che thruster aggiuntivi, permettendo, nella logica della serie, una migliore manovrabilità in ambienti a gravità ridotta.
Se non ricordo male, nella scorsa review ho accennato
brevemente alla trama della serie da cui è tratto questo Gunpla, ovvero 0083
Stardust Memory, quindi posso affermare con sicurezza che in questa recensione
non ci saranno spoiler, visto che li ho già fatti prima.
Ma prima di parlare del modello, prendo un attimo per dare
una piccola spiegazione di cosa sia un RG.
Inizio specificando che il sottotitolo di ogni modello di questa linea è “excitement embolied” ovvero, eccitazione incarnata.
Come mai cotanta sicurezza? Bandai pecca di superbia? Dopo aver messo le mani su svariati modelli Real Grade posso affermare che no, ci hanno preso in pieno.
Inizio specificando che il sottotitolo di ogni modello di questa linea è “excitement embolied” ovvero, eccitazione incarnata.
Come mai cotanta sicurezza? Bandai pecca di superbia? Dopo aver messo le mani su svariati modelli Real Grade posso affermare che no, ci hanno preso in pieno.
Montare un RG è un’esperienza estremamente intrigante,
seconda solo all’assemblaggio di un Master Grade molto recente. Non per nulla,
la tecnologia che c’è alle spalle ha permesso di introdurre un Inner Frame
(ovvero lo scheletro interno del Mecha) nei modelli della ridotta scala 1/144,
cosa che accoppiata ai pezzi uberdettagliati e molto spesso mobili, garantisce
di avere tra le mani un kit con un livello di articolazioni quasi paragonabili
a quelle di un MG, i dettagli di un MG e solitamente una solidità molto
gradevole.
Il tutto per un prezzo davvero, davvero abbordabile (qui da noi, dopo dazi doganali e tasse varie il prezzo di vendita è sui 30 euro, comunque meritatissimi).
Il tutto per un prezzo davvero, davvero abbordabile (qui da noi, dopo dazi doganali e tasse varie il prezzo di vendita è sui 30 euro, comunque meritatissimi).
Purtroppo anche la linea RG presenta dei punti deboli, per prima cosa le
dimensioni ridotte abbinate all’estremo livello di engineering del pezzo,
solitamente riscontrabile nei primi modelli, o in quelli troppo ambiziosi (tipo
lo Zeta, che però risulta anche più dettagliato della sua versione MG 2.0,
quindi a parer mio valevole di acquisto).
L’altra è insita nell’esistenza stessa della linea. Ok, è dal 2010 che va avanti, e cinque anni non sono moltissimi, però la complessità della progettazione di questi kit va ad inficiare sul numero degli stessi che ci vengono proposti, mediamente due all’anno, portandoci ad avere neanche 20 Gunpla tra cui scegliere, fondamentalmente Gundam, con l’aggiunta di qualche suit caratteristica degli avversari (per il momento due Zaku II e uno Z’gok).
Insomma, Bandai prova ad innovare, ma vuole andarci coi piedi di piombo.
L’altra è insita nell’esistenza stessa della linea. Ok, è dal 2010 che va avanti, e cinque anni non sono moltissimi, però la complessità della progettazione di questi kit va ad inficiare sul numero degli stessi che ci vengono proposti, mediamente due all’anno, portandoci ad avere neanche 20 Gunpla tra cui scegliere, fondamentalmente Gundam, con l’aggiunta di qualche suit caratteristica degli avversari (per il momento due Zaku II e uno Z’gok).
Insomma, Bandai prova ad innovare, ma vuole andarci coi piedi di piombo.
Ora però possiamo finalmente
parlare del modello. Questo kit è stato procurato come sempre dal nostro
ufficiale Vincenzo di ComicsAddiction tempo fa, a Fumettopoli. In quell’occasione
lo presi abbinato al FA78 Full Armor Gundam (Thunderbolt Sector) di cui presto
o tardi darò il mio parere. Per quanto riguarda lo Zephyrantes Full Buerner
invece, lo facciamo subito.
La prima cosa che salta all’occhio
è che nonostante la massa, il kit riesce a mantenere una linea slanciata e
molto aggraziata. Le gambe, se confrontate con il vecchio HG dello Zephyrantes
sembrano più ingombranti e tozze, ma mentre da un lato bisogna tenere in conto
che sono “ripiene”, dall’altro questo lo rende meno sproporzionato di quanto
molto spesso Hajime Katoki finisca per far sembrare i propri design. Il livello
dei dettagli è ESTREMO. Non ho altre parole per descriverlo. Se non avete mai
pannellato, magari prima fatevi un paio di kit un po’ più easy (che poi non è
così impossibile come cosa la pannellatura).
La separazione delle parti e dei
colori rende nulla la necessità di sticker colorati per andare a sopperire a
mancanze della progettazione, compresa la V gialla delle forze della
federazione terrestre, da sempre emblematica di adesivi. Per contro il kit è
PIENO di decal, caratteristica comune a tutti gli RG, che permettono di dare un
look più realistico alla propria opera.
Viste le dimensioni ridotte, anche queste decal sono esclusivamente adesive, probabilmente per rendere più accessibile a tutti la loro applicazione.
Viste le dimensioni ridotte, anche queste decal sono esclusivamente adesive, probabilmente per rendere più accessibile a tutti la loro applicazione.
Dovreste ricordare che nella recensione
dello Zephyrantes base avevo accennato alla presenza del core fighter all’interno
del kit. Ebbene questa versione non ne è da meno, che non solo ci presenta un
pezzo molto più dettagliato, ma persino trasformabile, anzi, necessariamente
trasformabile, in quanto va a costituire l’interno del torso.
Risvolto della medaglia, il kit di accessori non ne ha molti. Anzi, non va oltre
al minimo indispensabile, essendo fornito solo di beam rifle, due beam saber e
uno scudo, anche se, guardandola in modo ottimistico, si può dire che è in
grado di indossare tutti i propri accessori.
Inoltre, la presenza di mani dedicate, oltre alle “mani dinamiche” – simbolo dei Real Grade, ma molto odiate dal sottoscritto – che consentono allo Zephyrantes Full Buerner di mantenere una saldissima presa su quanto gli viene equipaggiato.
Inoltre, la presenza di mani dedicate, oltre alle “mani dinamiche” – simbolo dei Real Grade, ma molto odiate dal sottoscritto – che consentono allo Zephyrantes Full Buerner di mantenere una saldissima presa su quanto gli viene equipaggiato.
Gli unici lati negativi di questo
modello sono la fragilità con cui il core fighter tiene insieme le due parti
(superiore ed inferiore) del kit, e la morbidezza di alcune giunture (niente
policap in questa linea, è una figata assurda vedere come viene realizzato l’inner
frame) che non compromettono il Gunpla di per se, però sono un po’ fastidiose.
Come verdetto direi che è STRA
RECOMMENDED, perché accosta ad una divertente esperienza costruttiva un impatto
visivo secondo a nessuno. Se lo trovate prendetelo, non ve ne pentirete. Fate giusto
attenzione a non giocarci troppo, che io non mi fido molto dei due piccoli
perni che tengono insieme il corpo. E con questa è tutto, ci vediamo alla
prossima review.
(P.S. sono riuscito a rompere l'action base dopo la prima foto, e quindi non sono riuscito a mostrare questo kit nel suo ambiente migliore, sospeso in aria. se mai decideste di acquistare questo gunpla, buttate anche quei cinque euro per un action base decente, non ve ne pentirete)