E sprechiamo queste poche righe anche per ribadire l'ovvio: ovvero che Anubi, ultima Grrraphic Novel di casa GRRRZ è una figata.
Vorrei però spendere due minuti procioni, che corrispondono ad un minuto e 20 umano, per dire alcune cazzate importanti: io penso che il fumetto sia una nobile forma di comunicazione che rende comprensibile i concetti più complessi anche alle menti più smussate grazie al connubio forme+parole (e a volte colori). Se per recensire una simile opera di semplificazione del concetto, reso grafico e fruibile si usa un linguaggio volutamente complesso e pomposo è un po' come mangiare una mela partendo dai noccioli. Quindi io parlerò di Anubi per quello che io, piccolo procione di paese, ci ho letto e capito:
Anubi è una Grrraphic novel, quindi non un fumetto come lo possono immaginare tutti. Cosa cambia da graphic novel a fumetto? Esteticamente nulla, sembrano la stessa cosa solo che la graphic può concedersi certe libertà narrative, o finezze artistiche come un design minimal ma accompagnato dai muri di testo, tavole con griglie fantasia e beh, normalmente tratta una serie di argomenti che possono spaziare dalla narrativa alla cronaca. Insomma se volete fare un fumetto ma non rispetta nessuna delle regole base del fumetto e tutti vi dicono che fa schifo o che non si legge, ecco quella è una Graphic novel. IO LE ADORO.
Inoltre, non è necessario che ci siano più numeri della stessa serie.
E poi c'è Anubi, che rientra a pieno titolo in questa categoria ma ha quel sapore di fumetto underground, finto fatto a caso, di roba che potevi anche leggere sulle fanzine autoprodotte e distribuite illegalmente.
L'odore di una casa il giorno dopo una festa paurosa.
Entriamo nel dettaglio: Anubi è una divinità di pantheon Egiziano, una divinità legata al mondo dei morti. Per come l'ho visto io, questo libro inizia con la morte di Anubi dio e prosegue con il suo aldilà tra i vivi. Un po' alla riovescia. C'è anche il suo amico Horus, eh eh eh (cit).
E comunque anche nel suo aldiqua continua a traghettare che va bene eh. Scusate ho provato a dirlo con parole mie.
Il nostro protagonista sciacallide "vive" la sua esistenza stiracchiata in una cittadina marittima isolata dalla quale è impossibile scappare, so cosa prova perchè sono decenni che mi prometto di fuggire all'estero e ancora sono qui inchiodata alla mia di cittadina. C'è una forza strana.
I suoi amici sono maschere, caratterizzati da paturnie, paure e dipendenze. La sua casa è poco più di una cuccia. Mi sono immedesimata molto nella sua vita collosa, fatta di desiderio di fuga e piedi nella pece, gente brutta ma pur sempre familiare e cattive abitudini, camparino?
Anubi scende a patti con una famiglia molto scomoda, come la droga e gli amici ormai troppo fottuti per poter davvero riprendersi, gira in bici.... si trova anche una sistemazione: un lavoro al macello.
Dopotutto era il dio dei morti, spostare carcasse rientra a pieno titolo.
Ma non voglio spoilerare troppo: dovete leggerlo per amarlo come ho fatto io. Passate due buone orette in compagnia dei disegni minimali ma tangibili di Angelini e la prosa semplice ma non banale di Taddei(e quindi non immediata, infantile: è quel tipo di sintassi leggera ma che si presta ad essere riletta per diverse chiavi di interpretazione), 300 pagine e più di episodi che in un modo o nell'altro abbiamo vissuto, in prima persona o per detto di seconda mano.
Nel mio caso ci sono state pagine che ho divorato e alcune invece ho fatto un po' fatica a terminarle...è realistico anche questo: giornate sì e giornate pesanti.
In fine della fiera si tratta di un ottimo prodotto, impaginato bene senza inutili fronzoli e con in colori necessari: il nero e il bianco. Con i personaggi che ci servono giusto per capire le cose.
Insomma, Anubi è un inno alla vita firmato da un Dio dei Morti che porta la bestemmia più famosa del mondo in faccia.
Un sorso di esistenza molliccia da post crisi, in cui quasi tutti noi vecchie leve siamo protagonisti: una volta facevo un lavoro fico, adesso siamo caccole al macello. Cheers.
LO POTETE COMPRARE QUI: GRRRZ
13 euro e 90 centesimi
320 pagine
bello grossino
carta "toccosa" che sa di inchiostro
VOTO: 7,5
Sembra una bella perculata della società attuale.
RispondiEliminaMe lo segno!