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martedì 26 agosto 2014

GUNDAMODELLISMO: MG RX-78-2 GUNDAM ver 3.0 - review GunPla - a cura di Frost

Ciao a tutti, eccoci tornati all'angolo dei Gunpla e finalmente siamo a parlare di un Master Grade! E quale modello migliore per affrontare questa categoria se non quello che di recente sta andando davvero alla grande, ovvero il Gundam RX-78-2 ver 3.0? Ho già citato il Gundam originale nelle mie altre review, proprio per il fatto che quando si parla di Universal Century e Federazione Terrestre, TUTTO è in un qualche modo derivato dal Progetto V


Ok, i suoi colori sono flashy, ma proprio questi colori sono il trademark di un universo che continua ad espandersi da più di 35 anni (anche se all’inizio furono semplicemente una scelta di marketing). 35 anni ed una riproduzione in scala 1:1 dopo, ecco uscire la terza (in realtà la quinta) versione nella linea Master Grade del primo Gundam, apriporta di un nuovo concetto di MG e replica precisa di quello alto 18 metri che si trova ad Odaiba. Ma prima di addentrarci nell’analisi del Gunpla, parliamo un po’ della sua storia.


UC 0079 Il Principato di Zeon dichiara guerra alla FederazioneTerrestre per ottenere l’indipendenza delle colonie spaziali dal governo corrotto e terra centrico. Durante il primo mese di guerra, per via dell’attuazione dell’Operazione British  e per l’uso di gas e armi nucleari, metà della popolazione di entrambe le fazioni perde la vita. A causa di questa enorme tragedia entrambe le parti firmano un trattato per impedire l’utilizzo di queste armi di distruzione di massa e la guerra verte pesantemente sull’utilizzo delle mobile suit, garantendo inizialmente la supremazia a Zeon, con il suo MS06-Zaku II.


Tuttavia il professor Trenov Y. Minovsky, la mente alle spalle del concetto di mobile suit, fugge dal principato, perché inorridito dall'omicidio di Zeon Zum Deikun da parte della famiglia Zabi per ottenere controllo delle colonie, e trova asilo politico proprio nella Federazione Terrestre, con la quale collaborerà alla realizzazione del Progetto V, ovvero lo sviluppo di Mobile Suit Federali. Il Risultato dei suoi sforzi va ad aggiungere l’RX-78-2 Gundam ai già sviluppati RX-75-4 Guntank e RX-77-2 Guncannon, con l’idea di fornire alle Forze Spaziali della Federazione Terrestre (d’ora in avanti chiamata per ragioni di brevità EFSF) Mecha diversi per necessità diverse.


Ma niente va come deve andare nel franchise di Mobile Suit Gundam, e allora ecco che le forze di Zeon sentono parlare del Progetto V e inviano il Maggiore Char Aznable ad investigare una colonia dove si immagina questo venga portato avanti: infatti un Paio di Zaku II in avanscoperta non solo individuano la struttura dove il progetto viene portato avanti, ma addirittura attaccano la colonia, portando caos e morte nelle vite di quelli che erano ignari civili. Tra questi civili vive Amuro Ray, figlio di Tem Ray, uno degli scienziati coinvolti nel Progetto V (eh si, nel futuro il cattivo gusto all’anagrafe sarà cosa comune). Amuro è un normalissimo ragazzo, e come tutti i ragazzi normalissimi è un genio di robotica, nonché futuro possibile ingegnere di Mobile Suit, del tipo che Haro, una palla robot semisenziente -e per alcuni molto irritante- se l’è costruita da solo, hardware e tutto. Nel primo episodio, mentre cerca di raggiungere il padre, e venire deluso da quest’ultimo quando sembra essere interessato più alla salvezza del suo lavoro che alla salute del figlio, questi finisce per prendere possesso, leggasi rubare, dell RX-78-2 Gundam e fare il proverbiale culo alle forze di Zeon presenti nella colonia (tra l’altro ricorrendo anche al Super Napalm, mai più ripresentato nella serie), dopodiché uscire dalla colonia stessa e mettere in fuga la Cometa Rossa, leggasi Char, e tutto questo non tramite una conoscenza infusa dal mezzo stesso, come viene mostrato in un sacco di serie sui robottoni, 
ma LEGGENDO IL MANUALE!


A seguito di questa e delle successive battaglie per condurre la White Base, ovvero una portaerei spaziale (poco aerei e tanto mecha) alla più vicina roccaforte terrestre, ovvero Luna II, Amuro diventa pilota ufficiale del Gundam, cosa che comporta tra l’altro un carico di responsabilità veramente esagerato per un ragazzo (tra l’altro ben reso nell’anime), e combatterà sino alla fine della guerra di un anno. (per il resto guardatevi l’anime).


Ma parliamo del modello: è relativamente nuovo, essendo uscito ormai nel 2013, e nonostante fosse già nella mia wishlist da tempo, non avevo ancora avuto modo di procurarmelo. Quando improvvisamente un giorno, mentre giravo una fiera del fumetto, SBAM, eccolo li ad uno stand, e tra l’altro ad un prezzo decisamente inferiore a quello del negozio medio! Doveva essere mio e così andai dal simpatico venditore, Vincenzo della Comics Addiction e tipo senza pensarci due volte gli dissi prepotentemente che lo stavo acquistando. Poi beh, una cosa tira l’altra e finii per parlarci un bel po’, ma questa è un’altra storia. Comunque è davvero un simpatico venditore, tra Gunpla e Cavalieri dello Zodiaco è pronto a procurarvi i vostri sogni a prezzi davvero fantastici (here's the link).


Dopo questo piccolo inciso sul come questo modello sia finito nelle mie amorevoli manine sante, andiamo ad analizzarlo. Come dicevo, è la copia perfetta del Gundamone di Odaiba, ma al contempo è la riproduzione in scala 1/100 del Real Grade uscito nel 2010, ed è opinione diffusa che quello non fu il migliore modello della serie RG (era comunque il primo tentativo, dai). Cosa è cambiato tra quel piccolo, ma molto molto carino fallimento, e questo? Beh, inanzitutto la scala maggiore ha permesso di accostare alla stessa resa dei dettagli una sensazione di solidità decisamente migliore -per quanto la seccatura della debole giunzione tra il torso e le gambe resti costante (alla fine sono due piccoli perni in entrambi i modelli, con il vantaggio che la scala 1/100 permette delle dimensioni minimamente maggiori).


Il modello è decisamente più realistico di tutte le varie versioni prodotte precedentemente, anche a livello di colori e separazione delle parti, proprio per il fatto di essere basato su quello realmente costruito e vederlo completo da una sensazione di soddisfazione davvero grande. Le articolazioni permettono quel genere di movimenti che ci si aspetterebbe da un Master Grade, addirittura quasi ai livelli del leggendario Gundam Age-1 Normal, famoso per le pazze pose che consentiva di sperimentare. Un dettaglio da non scordare sono le mani, riprese dal recente kit MG del Sinanju (suit pilotata da Full Frontal in Gundam Unicorn) che però ad un primo acchito potrebbe sembrare una cosa strana: il Gundam RX-78-2 è alto 18 metri, mentre il Sinanju è ben 22.6 metri. Quattro metri di mecha in più comporteranno mani più grandi no? Esatto, infatti questo modello è provisto di manone davvero enormi per le sue proporzioni, perché?
Beh, per spiegare questo fatto basta dare un occhio alla vecchia serie del 1979: il Gundam ha sempre avuto le mani grosse! Era parte del suo design, e il fatto di incorporare quelle del Sinanju aggiunge a questo fatto delle mani grosse il valore aggiunto delle mani davvero ben progettate di quel modello. È possibile provare ogni posa immaginabile con queste, e per di più sono davvero solide!

ginocchia KAWAIII

Come accessori abbiamo quelli storici di tutti i kit del RX-78-2, ovvero il primo Beam Rifle, due Beam Saber, l’Hyper-Bazooka e lo Scudo. Ma Bandai è comunque stronza a modo suo e ha rilasciato solo in Giappone un kit complementare che contiene il Beam Javelin, un altro Hyper-Bazooka, il GundamHammer (che non è un martello ma una catena con attaccato una grossa palla di metallo chiodata) e il led per la testa! Eh si perché come i più avvezzi sapranno, i kit MG hanno la possibilità di montare un led per illuminare gli occhi o altre parti, che però non sempre viene incluso nella scatola. E questo infatti non era il caso. Il che è un peccato, perché come sticker per gli occhi è incluso solo quello trasparente, come per dire “Comprati quel cazzo di led”. A parte questa piccola decisione, non troppo felice a parer mio visto che al di fuori del Giappone è molto più difficile reperire un Led da MG nei negozi, per il resto ci viene venduto un kit davvero coi contro cazzi, fornito solo di sticker, come la controparte Real Grade (niente Dry-transfer o Water-slide :C) però comunque di qualità ed in numero davvero esagerato. Un sapiente lavoro di posizionamento dei Gate nei Runner tra l’altro nasconde quasi tutti i possibili segni derivati dalla rimozione dei Nub senza nemmeno costringere il modellista a sforzi immani. Insomma un prodotto ben progettato.


Last but not Least, c’è in dotazione pure un fighissimo Core Fighter perfettamente funzionante (non vola eh) da sostituire al Core Block per permettervi di ricreare le fighissime scene di assemblaggio a mezz’aria del Gundam!


Che dire, siamo finalmente al momento del verdetto. ULTRA RECOMMENDED, soprattutto se volete approcciare per la prima volta un master grade, in quanto riprende appieno lo stile del modello Real Grade, migliorando di mille volte i risultati ottenibili con questo senza richiedere eccessivi sforzi. COMPRATELO NOW!


Come sempre, ci vediamo al prossimo Gunpla.
















FROST - GUNPLA MASTER

2 commenti:

  1. Nonostante facevo modellismo e miniature, penso che con i Gundam non avrei pazienza.
    Cmq bellissimo modello :)

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  2. I Gunpla sono modellini complessi ma ad incastro, si discostano molto dall'universo miniature e diorami. Esistono gunplisti che si sbattono un sacco e invecchiano, modificano, colorano e incrostano i loro robottoni...beh diciamo che permette diversi approcci XD
    Frost è un malato pazzo con flebo caricata a sprue, però anche solo per averne uno è un'esperienza da provare *_*

    Io, per contro, non ho la forza necessaria per incastrare i pezzi...e volano anatemi.

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