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mercoledì 8 ottobre 2014

GUNDAMODELLISMO: HGUC Gundam Zeta Plus A1 - review Gunpla - a cura di Frost

Ciao  a tutti, sono passati mesi dall’ultima review, e me ne scuso, spero che voi 25 lettori sarete tanto magnanimi da perdonarmi, ma nel mentre dovevo vitafaggare.


Gundam Zeta Plus A1


Chiaramente uno come me quando dice vitafaggare intende comunque “comperare tonnellate di gunpla” e quindi è stato come una specie di dovere condividere con voi le mie ultime scoperte, nella speranza sia di consigliare che di convertire (comprategunplanow).


Gundam Zeta Plus A1


In ogni caso, ricordate Vincenzo della Comics Addiction, di cui vi parlai nella scorsa review? ecco, tenetelo a mente, che farà parte della nostra storia. Tutto è cominciato un sabato di settembre: avevo appena dato un esame e quindi ero gasato e dotato di soldi, ergo per cui venne deciso di andare alla fiera del fumetto di Assago. Il tempo inenarrabile di percorrere praticamente tutta la linea verde ed eccoci li, all’ingresso. Il mio zaino vuoto fremeva di Gunplamania, ed una volta entrato, ecco ancora là il mio spacciatore preferito, e sul suo banchetto cosa notano i miei occhi, se non gli ultimi Gunpla usciti? Arrogantemente gli impongo di vendermi sia il Full Armor Gundam Thunderbolt (che non è appena uscito, ma lo Schuzrum Galluss non mi fa impazzire come è stato realizzato) che appunto il Gundam Zeta Plus A1, protagonista di questa recensione.


Gundam Zeta Plus A1


Questo modello ha alle spalle una storia complicata di copyright, amori non corrisposti ed omicidi. Essendo apparso per la prima volta nella photonovel Gundam Sentinel, nata dalla collaborazione tra Bandai e Model Graphix (rivista di modellismo giapponese), è logico chiedersi a chi spetti il diritto d’autore. Ebbene, qua cominciano i casini, in quanto pur essendo la Bandai detentrice dei diritti per il nome “Gundam”, poiché fu gestito malamente il processo di management del copyright, Gundam Sentinel è di proprietà della Model Graphix, e quindi la nostra casa produttrice di giocattoli preferita necessita dell’approvazione da parte di Quest’ultima per il rilascio di eventuali modelli basati su questa serie o anche solo per fare apparire queste fighissime Mobile Suits in qualunque forma di media.


Gundam Zeta Plus A1


Grazie al cielo Bandai comunque non dimentica e –forse anche solo come fan service- ha fatto in modo che lo Zeta Plus A1 apparisse, solo per 40 secondi ok, in una scena di Gundam Unicorn. Insomma parliamo di una versione migliorata dello zeta Gundam prodotta in massa. Una figata assurda che tutti vorrebbero avere!
Ora, visto che i quaranta secondi in Unicorn non contano a livello di background e dato che non conosco la storia alla base di Gundam Sentinel perché non so il giapponese, per quale motivo ho acquistato questo Gunpla? Beh, perché fa brutto. Sia in Mobile Suit mode, che in “Waverider” mode (virgolettata perché essendo concepito per il volo atmosferico, lo zeta plus, a differenza dello zeta, non emette le onde caratteristiche di questa modalità), quindi andiamo direttamente a parlare del modello.


Gundam Zeta Plus A1


Come dicevo, è molto recente, dato che è stato rilasciato nell’agosto 2014, ed incredibilmente si distanzia dagli standard della maggior parte dei kit di Gundam Unicorn essendo un cast completamente originale. Infatti il modello precedente di questa MS risale ben al 1988, troppi anni per permettere (ma soprattutto giustificare) un recast con colori diversi. 


Gundam Zeta Plus A1


A differenza del vecchio kit, questo non si trasforma, ma si “partsforma”, ovvero si ottiene la modalità waverider semplicemente smontando dei pezzi e rimontandoli su un’altra piattaforma. Ora, per alcuni questa cosa è completamente negativa, ed io stesso devo ammettere che non è certamente il massimo montare un Gunpla per poi doverlo smontare, tenendo conto comunque della possibile usura delle parti, ma la “partsformazione” ha comunque un enorme lato positivo, ovvero la solidità del kit risultante. Certo, è una feature di comodo, che costringe comunque la casa produttrice a vendere kit da “un gunpla e mezzo” con conseguente lievitazione del prezzo, ma alla fine ci si trova sempre in mano un kit solido, ed in questo caso, comunque ben fatto.


Gundam Zeta Plus A1


A livello di articolazioni, questo kit è una specie di Meh, in quanto, per l’estrema mobilità che abbiamo nelle gambe, molto poco ci viene concesso dagli arti superiori, restando ancorati agli standard 90° di moviemento per il gomito e alla rotazione sotto la spalla. Come accessori abbiamo lo scudo (parte fondamentale comunque per la modalità waverider, come lo zeta originale) il beam rifle del Delta Plus e due beam saber, oltre chiaramente ai pezzi necessari per passare da MS a waverider.


Gundam Zeta Plus A1


Come era plausibile aspettarsi, il modello viene rilasciato con pochi sticker in dotazione. In pratica abbiamo gli occhi e le varie camere come stickers metallizzati e davvero poche decal trasparenti per i markings. Un peccato, vista la natura militaristica di questa MS (i colori ricordano quelli dei caccia moderni, così come le ali a geometria variabile), ma ovviamente arginabile con un po’ di passione, fantasia e sticker da real grade non utilizzati (quanto meno, io ho fatto così). 


Gundam Zeta Plus A1


Che dire, è un modello solido come una roccia, con una linea aggressiva e una tra le più fighe Waverider mode che vedrete in giro, ma ne vale davvero la pena? Se come me amate questo design, questi colori e non pensate che l’essere un partsformer sia una cosa negativa, allora prego, questo è il kit che fa per voi, e allora è ultra recommended e il prezzo non vi sembrerà esagerato. Ma se invece amate i kit con accessori in quantità, colori sgargianti e aspetti meno militareschi, beh, forse potreste voler cercare altro. Io per mio conto mi sono divertito come pochi ad assemblarlo, e quasi rimpiango di averlo finito.


Gundam Zeta Plus A1


Sperando in altri kit tratti da Gundam Sentinel (l’EX-S Gundam è figo, ma leggermente ingombrante), ci sentiamo al prossimo Gunpla















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